VENERDI' SANTO MATTINA - Processione dei Misteri

La mattina del Venerdì Santo sancataldese, si arricchisce di un ulteriore momento di raccoglimento di pellegrini e fedeli, alle ore undici, lungo il corso principale della città, con la cosiddetta processione dei Misteri, ossia la processione dei gruppi statuari raffiguranti i vari momenti della Passione di Cristo durante la "Via Crucis".


Questi gruppi statuari, detti "Vare", nella tradizione popolare, rappresentano la continuazione del Processo a Gesù, del Mercoledì Santo.
Le "Vare" sin dagli anni settanta sono custodite dall’Associazione Culturale "Giuseppe Amico Medico".







La processione parte da Piazza Papa Giovanni XXIII, antistante il Palazzo di Città, dove centinaia di incappucciati, aprono il corteo. In mano tengono cuscini con gli strumenti della Passione.




Nella parte centrale del Corso Vittorio Emanuele, nei pressi della Chiesa di Santa Maria del Rosario, si concretizza un altro dei momenti più emozionanti della Settimana Santa sancataldese: la Vara del Nazareno caricato della croce, si trova alla fine del corteo ed è l’unica vara ad essere portata a spalla, mentre le altre, che nella processione l’anticipano, sono poste su appositi carri e trascinate.
Quando il Nazareno arriva a quasi la metà del corso Vittorio Emanuele, all’incrocio con Via Saetta da sotto un arco, detto "l'arcu du Rusariu", ossia l’arco del Rosario per la vicina omonima chiesa, escono fuori San Giovanni e l’Addolorata. Accompagnato anch’esso dalle note dal tradizionale e struggente "Pianto di Maria" è rappresentato un altro incontro.






Il corteo prosegue verso il Monte Calvario, dove i componenti della Confraternita del SS. Sacramento, intorno alle ore tredici, avvolgeranno in un lenzuolo il Corpo del Cristo sul cataletto e lo porteranno sulla sommità del Calvario, per issarlo sulla croce (intronizzazione).




È tradizione che l’Arciprete della Città, concluda con una preghiera.


- Testo tratto dal sito "Pasqua Sancataldese".
- Foto tratte dal Gruppo Facebook "Settimana Santa Sancataldese".